Gli Overshoot day 2025 nei vari paesi del mondo © Global footprint network
Gli Overshoot day 2025 nei vari paesi del mondo © Global footprint network
Pianeta

6 maggio: è l’Overshoot Day Italiano

Oggi l’Italia esaurisce, in anticipo di oltre 7 mesi, le risorse e i servizi ecologici necessari per il fabbisogno annuale della popolazione.

No, non è uno scherzo: oggi, 6 maggio 2025, il nostro Paese entra in “overshoot”. Ma è tutto tranne che una celebrazione. In anticipo di quasi 8 mesi, infatti, l’Italia esaurisce le risorse naturali che il nostro territorio è in grado di rinnovare in un intero anno. Tutto questo a causa di una domanda di risorse insostenibile per la nostra penisola, verso la quale creiamo di anno in anno un debito naturale sempre più drammatico.

Che cos’è l’Overshoot Day? Si tratta di una data simbolica in cui l’intero consumo di risorse naturali, come acqua, suolo, energia e biodiversità, supera la capacità della Terra di rigenerarle entro lo stesso anno. Da questo momento in poi e fino alla fine dell’anno, le risorse naturali consumate non vengono più rinnovate in tempo reale, ma “prelevate” forzatamente dalle riserve che si sono accumulate nei millenni precedenti. Aumenta così un debito ecologico con effetti negativi sull’ambiente come la perdita di biodiversità, il cambiamento climatico e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili.

L’Overshoot Day viene calcolato ogni anno dal Global Footprint Network. Questa associazione internazionale stima la quantità di risorse naturali che consumiamo e la capacità che la Terra ha di rigenerarle. Le misurazioni prendono principalmente in esame il consumo di energia, la deforestazione, l’utilizzo del suolo agricolo, le emissioni di gas serra e altre modalità di inquinamento.Questa data viene calcolata dal 1971. Quell’anno il debito ecologico mondiale era di appena 6 giorni, cadendo il 25 dicembre. Da lì in poi è andato peggiorando: nel 1980 è risultato il 6 novembre. Nel 1990 il 25 settembre. Lo scorso anno il 1° agosto.

Il Paese che ha consumato più velocemente le sue risorse per il 2025 è stato il Qatar, esaurendole il 6 febbraio. Quello più lento invece è l’Uruguay, che andrà in sovrasfruttamento quasi alla fine dell’anno, il 17 dicembre. E ancora, gli Stati Uniti le hanno esaurita il 13 marzo, gli Emirati Arabi il 16 marzo, il Canada il 26, la Russia il 6 aprile, l’Arabia Saudita l’8 aprile, la Francia il 19 aprile, il Regno Unito il 20 maggio, mentre la Cina e la Spagna le esauriranno il 23 maggio.

Lo sforamento italiano arriva quest’anno con 11 giorni di anticipo rispetto all’anno scorso, segnalando l’aumento della pressione sui sistemi naturali del Pianeta. Nel 2023 era caduto il 2 agosto; nel 2022 il 28 luglio. E pensare che nel 1973 ricorse il 3 dicembre. L’umanità da anni vive «in debito» con la natura, non è una novità. È stato misurato che ci vorrebbero 1,7 pianeti per soddisfare i bisogni della popolazione mondiale. Rispetto a questa media globale, gli abitanti di un Paese come l’Italia, o la Germania e la Francia, hanno un’impronta ecologica quattro volte superiore la biocapacità disponibile, e ci vorrebbero le risorse di circa 3 pianeti se tutti vivessero come i loro abitanti.

La natura potrebbe in questo caso essere associata ad un conto corrente bancario. Ogni anno che passa il capitale che “possediamo” subisce un’inesorabile perdita e noi ci indebitiamo sempre di più. Stiamo spendendo molto più di quanto ci possiamo permettere, ma non ci rendiamo conto che questo non è un debito estinguibile.

 

Articoli collegati

#BeatPlasticPollution: è ancora un mondo con troppa plastica

Giuliano Giulianini

“Tra plastica e Natura: un patto da riscrivere?”

Redazione

Addio a Salgado, custode della Terra

Giuliano Giulianini