Ecosistema intervista il professor Micangeli, esperto di sistemi energetici rinnovabili, sul fenomeno in crescita delle CER.
Durante le “congregazioni generali” che hanno preceduto il conclave, i cardinali elettori hanno parlato anche delle eredità ambientale di Papa Francesco da trasmettere al nuovo pontefice. Tra i diversi temi affrontati c’è stata anche la dottrina dell’Ecologia Integrale e della “cura della casa comune”, espressa nelle encicliche Laudato Si (2015) e Fratelli Tutti (2020).
Tra le manifestazioni pratiche di questa conversione ecologica c’è la transizione energetica: dalle fonti inquinanti e climalteranti a quelle pulite e sostenibili. Una delle azioni più concrete ed efficaci che ognuno può fare è aderire a una Comunità Energetica Rinnovabile: un gruppo locale di cittadini, persone fisiche o giuridiche, incluse associazioni, enti sociali e religiosi, che mette in comune le risorse per produrre e consumare energia in autonomia, puntando ovviamente sulle fonti rinnovabili.
A Roma, tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, il Comune ha approvato un regolamento per l’installazione di impianti di comunità, e ha promosso incontri tra le forze vive di diversi territori e quartieri della Capitale. In questo caso si parla di CERS: Comunità Energetiche Rinnovabili e “Solidali”; perché agli scopi economici si aggiungono quelli sociali: come il miglioramento dei quartieri in cui vengono reinvestiti parte degli utili della produzione energetica.
Anche la Chiesa Cattolica punta sulle CER per far crescere le comunità, tanto dal punto di vista sociale che economico. La Conferenza Episcopale Italiana nel 2022 ha costituito un Tavolo Tecnico sulle CER, e ha attivato un Servizio di Orientamento per parrocchie e diocesi. Circa un anno fa ha pubblicato un vademecum diretto agli enti religiosi che riassume le informazioni tecniche, giuridiche ed economiche per avviare una CER. Il cardinale Zuppi nella prefazione del vademecum fornisce anche le motivazioni etiche di questa scelta: “Come cristiani e uomini, siamo tutti chiamati ad amministrare in maniera responsabile i beni del Creato” – ha scritto Zuppi – e ancora: “Tanto più le Comunità Energetiche saranno innanzitutto ‘comunità’, raccogliendo le energie migliori all’interno delle nostre chiese e della società più in generale; tanto più sapranno includere i soggetti più fragili e svantaggiati creando percorsi virtuosi”.
Quanto è fattibile e conveniente aderire a una comunità energetica oggi? Quali sono le fonti rinnovabili e le tecnologie migliori per le comunità italiane? I conflitti armati e le tensioni internazionali hanno fatto passare in secondo piano i temi ambientali; c’è stato anche un calo di interesse e di investimenti nelle rinnovabili? Domande che abbiamo rivolto ad Andrea Micangeli, docente di Sistemi Energetici all’Università La Sapienza di Roma, nella puntata di questa settimana di Ecosistema, la rubrica settimanale di Earth Day Italia, trasmessa da Radio Vaticana Italia. Di seguito il podcast della trasmissione.