Ecosistema Società

Le Donne del Vino e la vitivinicoltura sostenibile

Ecosistema racconta la crescita del settore vitivinicolo, grazie anche al contributo delle professioniste che affrontano le sfide della sostenibilità e della resilienza. Per promuovere i valori di sostenibilità del settore Earth Day Italia e Le Donne del Vino organizzano l’evento “Il Lazio in un bicchiere di vino”.

Earth Day Italia partecipa al progetto “Il Lazio in un bicchiere di vino – Tra innovazione e cambiamento climatico, le nuove sfide della produzione vinicola”, che promuove la valorizzazione della produzione vinicola regionale, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e sociale. Venerdì 5 dicembre, con il contributo della Regione Lazio e di ARSIAL, ha organizzato una degustazione gratuita di diverse etichette di vini laziali, aperta ad addetti ai lavori, esperti e appassionati, che si propone come momento di incontro tra produttori e consumatori, per confrontare esperienze ed offerte dei primi, con aspettative ed esigenze dei secondi. L’appuntamento è sulla terrazza dell’Ozio Restaurant, in via Ovidio a Roma, dalle 17 alle 19 del 5 dicembre.

Manuela Zennaro, Associazione Nazionale Le Donne del Vino

L’evento intende anche mettere in luce il contributo delle donne alla storia e al presente di questo settore di eccellenza del paese: la serata è stata infatti co-organizzata dall’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, che riunisce oltre 1200 tra vignaiole, enotecarie, sommelier, ristoratrici, giornaliste e altre professioniste legate al settore. L’Associazione ha anche prodotto un podcast di cinque puntate: “Donne vino e segreti” che, come le altre attività sociali, racconta storie di impegno, coraggio, passioni, sfide e successi in un mondo troppo spesso, e ingiustamente, declinato soltanto al maschile. 

Ne abbiamo parlato in “Ecosistema”, la rubrica radiofonica settimanale di Earth Day Italia trasmessa da Radio Vaticana, con l’ospite Manuela Zennaro giornalista enogastronomica e delegata per il Lazio dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. Di seguito il podcast della trasmissione.

La ricerca “Vino italiano e mercati internazionali: competitività, enoturismo e nuove strategie di adattamento” pubblicata dal Centro di Ricerca della Rome Business School, fotografa il settore vitivinicolo italiano in relazione alla produzione mondiale e alle necessità di adeguarlo a fattori contingenti, come la crisi climatica e la transizione ecologica. Il documento evidenzia che la produzione italiana è in aumento: lo scorso anno ha toccato i 4,8 miliardi di litri. Anche le esportazioni di vino dall’Italia sono in crescita: nel 2024 hanno toccato il nuovo record di 8.136 miliardi; cifra che colloca il paese al secondo posto per valore dell’export, dopo la Francia; mentre per volumi di prodotto è ancora primo al mondo con circa 2 miliardi di litri spediti all’estero.

Dai numeri gli italiani sembrano consumatori consapevoli, che puntano alla qualità più che alla quantità: i consumatori quotidiani sono “solo” 8,5 milioni, e la media pro capite è di quasi 38 bottiglie all’anno. Per quanto riguarda i criteri di sostenibilità, l’Italia guida la classifica europea della viticoltura biologica, con 133.000 ettari certificati. Ciò vuol dire che il 23%, quasi un quarto delle vigne nazionali sono certificate “bio”, con Toscana (40%) e Sicilia (36%) ben oltre la media.

L’enoturismo – che da un lato può stimolare uno sviluppo sostenibile locale, ma dall’altro può dar vita a fenomeni opposti come il sovraffollamento turistico o  l’impoverimento della biodiversità delle campagne – da solo muove 15 milioni di persone, per un volume d’affari di circa 3 miliardi.

Come ogni comparto agricolo anche quello del vino è soggetto alla crisi climatica. Gli studi evidenziano che in Italia l’aumento delle temperature medie, dei periodi di siccità, e degli eventi meteorologici violenti mettono a rischio le coltivazioni. Non solo si vendemmia in anticipo, ma cambiano anche le fasi di crescita delle piante e la qualità stessa dei frutti. Le condizioni migliori per coltivare la vigna si stanno spostando verso il nord Europa e verso altitudini maggiori, mettendo in crisi i territori dove la viticoltura è tradizione millenaria. 

Le soluzioni possono includere tecnologie e pratiche di resilienza come: l’ibridazione delle uve, l’agricoltura rigenerativa e di precisione, il risparmio idrico, lo sfruttamento calibrato dei suoli; l’integrazione con le energie rinnovabili nei filari (agrivoltaico) anche per ombreggiare le viti. A ciò che si fa in vigna si aggiungono poi altre pratiche ecologiche più generali, come la riduzione delle emissioni di CO2 di macchinari e veicoli; la distribuzione a filiera corta; la riduzione di materiali plastici negli imballaggi e nel confezionamento del prodotto finale

Nel 2011 il Ministero dell’Ambiente ha avviato un programma nazionale (VIVA) che promuove la sostenibilità del settore vitivinicolo. Il programma prevede corsi gratuiti di aggiornamento e approfondimento per gli addetti ai lavori sui temi della sostenibilità e degli impatti sociali e ambientali della coltivazione e della produzione. Inoltre certifica le aziende con un’etichetta digitale specifica, apposta sui prodotti e consultabile tramite qr code, che informa il consumatore sui traguardi di sostenibilità raggiunti dal produttore. Finora il programma ha coinvolto oltre 10 mila aziende.

 

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