Economia Ecosistema

Autodemolizione: la miniera delle auto… anche elettriche

Come si rottama un veicolo? E un’auto elettrica? Anselmo Calò, presidente dell’ADA racconta a Ecosistema l’evoluzione di un settore chiave della transizione ecologica.

Che cosa succede oggi a un’auto col motore a scoppio quando la rottamiamo? Quanto si riesce a riciclare? Che succede invece con le auto ibride o elettriche? Come stanno cambiando le norme del settore?

Ne abbiamo parlato in “Ecosistema”, la rubrica radiofonica settimanale di Earth Day Italia trasmessa da Radio Vaticana, con Anselmo Calò, presidente dell’Associazione Nazionale Demolitori Autoveicoli. Di seguito il podcast della trasmissione.

Nonostante quanto possa sembrare seguendo i dibattiti sulle auto elettriche, la situazione ecologica del settore automobilistico italiano non migliora… anzi. Il parco auto nazionale invecchia come la popolazione.

L’Italia ha il più alto tasso di motorizzazione dell’Ue: quasi 700 auto ogni 1.000 abitanti. La media UE è 571.
Questo numero è in aumento in tutte le grandi città: il record è di Catania con 815 auto ogni 1000 abitanti.
Le vetture a combustibili fossili continuano ad aumentare di numero: quelle a benzina sono ancora il 47% del parco circolante; i diesel ancora il 35%. Le auto ibride sono circa il 7%, quelle elettriche meno dell’1%.

Ad agosto inoltre il Governo Italiano ha dato il via a nuovi incentivi per quasi 600 milioni per privati e micro imprese che vogliano rottamare automobili e veicoli commerciali leggeri inquinanti sostituendoli con veicoli elettrici: quindi è prevedibile che nei prossimi mesi ci sarà un picco di richieste di rottamazione.

Secondo i dati di ANFIA, l’associazione della filiera industriale automobilistica, in Italia circolano circa 41 milioni di automobili. L’età media dei veicoli è di quasi 13 anni, ed è in aumento. Oltre la metà ha più di 10 anni. E quasi 16 milioni sono vicine o hanno superato la soglia dei 20 anni.

La normativa europea in vigore prevede che l’85% del peso di un veicolo venga recuperato e riciclato a fine vita. L’Italia non centra sempre questo obiettivo. Inoltre si attende nei prossimi mesi l’approvazione in sede europea di un nuovo regolamento sui “veicoli fuori uso” che fisserà nuovi obiettivi e adempimenti per i soggetti della filiera.

Secondo ADA i demolitori in Italia sono oltre 1400, trattano oltre un milione di vetture all’anno equivalenti ad oltre un milione di tonnellate di materiali vari: acciaio, alluminio, vetro, plastica, gomma e metalli vari dalle componenti elettroniche e dai cablaggi ecc. Di particolare importanza per l’ambiente sono poi i liquidi che fanno funzionare l’auto, che ovviamente devono essere raccolti e smaltiti correttamente: carburanti, refrigeranti e olii.

Ma ci sono autoveicoli dismessi che non finiscono al demolitore, spesso restando a deperire sul territorio: secondo i dati dell’ACI ci sono 3 milioni e 600mila veicoli gravati da fermo amministrativo, spesso molto vecchi, inutilizzati o abbandonati sulle strade. La Camera ha approvato una Proposta di Legge che incarica comuni, province ed enti che gestiscono le strade di attestare l’inutizzabilità di questi mezzi che poi il proprietario dovrà rottamare. La proposta è in attesa di approvazione al Senato.

 

 

 

 

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