Marco Martinelli incontra Barbara Mazzolai per “Scienziati (e) Pazzi”, il podcast scientifico di Earth Day Italia
Sete di conoscenza, pazzia, genio, follia, creatività. Che cosa muove una scienziata o uno scienziato a intraprendere il suo percorso? La società sta seguendo le indicazioni della comunità scientifica? Come contrastare fake news e antiscienza dilagante? Tutto questo è Scienziati (e) Pazzi, un podcast di Earth Day Italia.
In questo episodio Marco Martinelli è a Genova, ospite nei laboratori dell’Istituto Italiano di Tecnologia, per incontrare Barbara Mazzolai, vice direttrice per la Robotica e direttrice del Soft Robotics Lab dell’IIT. L’argomento della puntata sono appunto i robot: meccanismi innovativi, destinati alle analisi ambientali, progettati osservando le forme e le strutture di piante e animali per ridurne al minimo il fabbisogno energetico e l’impatto sull’ambiente.
Per la rubrica “l’aNERDoto“, Mazzolai racconta come passasse molto del suo tempo ad osservare animali e piante dell’ambiente marino; una passione che anni dopo è entrata a far parte della sua professione: molte soluzioni innovative per muovere e far operare i robot dell’IIT “copino” infatti i modelli forniti dalla natura; in particolare da polpi, semi e piante in generale. Questo approccio “bioispirato” , come lo definisce la scienziata, è un cerchio che si chiude: gli studi intrapresi per progettare meccanismi artificiali, non solo permettono di realizzare robot che studiano e tutelano la Natura, ma portano anche nuove conoscenze sulla biologia dei soggetti originali. Sensori che sventolano come foglie al vento, oppure “piovono” sui terreni, vi si infilano come dei semi e vi mettono radici come delle piantine. E poi, esaurito il loro compito, si degradano nel terreno come qualunque altro elemento dell’ecosistema, senza inquinarlo o deturparlo.
Nella rubrica de “La Pazzia“, la biologa critica il fatto che le nuove tecnologie, in base alle leggi di mercato, vengano commercializzate troppo in fretta, senza che la Scienza abbia il tempo di trovare soluzioni per ridurne l’impatto ambientale: come nel caso delle auto elettriche, le cui batterie (come anche quelle di cellulari, computer e altri strumenti portatili) sono ancora difficilmente riciclabili.
Infine, per la rubrica delle Fake News, Mazzolai nega il luogo comune per cui verremo sostituiti dai robot in tutti gli aspetti della nostra vita, con possibili conseguenze anche sulla nostra sicurezza, come preconizzano diverse opere di fantascienza. La specialista di robotica ammette che per molti lavori avremo sempre più il supporto di queste macchine: soprattutto per quei compiti troppo pericolosi o faticosi per l’essere umano. Ma, sottolinea Mazzolai, nel dibattito regna la disinformazione: i robot sono definiti a volte come “super intelligenti”, a volte come minaccia per la nostra sopravvivenza. La sua conclusione è che tendiamo purtroppo ad attribuire alle macchine, le colpe proprie dell’Uomo. L’esempio che porta, tanto attuale quanto drammatico, è quello dei droni: invenzione che può essere utilizzata per applicazioni pacifiche come l’agricoltura di precisione o per fini disumani come la guerra.