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Biodiversità: le straordinarie avventure degli animali migratori

Nella Giornata Mondiale della Biodiversità, Ecosistema dedica la puntata alle migrazioni animali. Ospite: Claudia Fachinetti, autrice del libro per ragazzi “Animali in Viaggio”.

Il 10 maggio è stata la Giornata mondiale degli uccelli migratori, ed oggi, 22 maggio è la Giornata mondiale della biodiversità. Secondo l’ISPRA le stime sul numero di specie viventi sul pianeta oscillano tra 4 e 100 milioni. L’UNEP stima 8 milioni di specie animali e vegetali, di cui un milione è valutato a rischio estinzione. È bene specificare che in questo campo è più quello che ignoriamo rispetto a ciò che conosciamo: le specie conosciute ad oggi sono tra 1,5 e 1,8 milioni. Ad esempio soltanto l’1% delle specie di batteri è stato catalogato. Di sicuro c’è invece che ogni anno si estinguono 50 specie, a un ritmo da 100 a 1000 volte maggiore rispetto del ritmo naturale. Per fare un esempio, oggi il 25% dei primati è a rischio estinzione.

L’Italia si vanta, giustamente, di essere un “hotspot” di biodiversità: un territorio che per caratteristiche climatiche, geografiche e orografiche, ospita una varietà di specie maggiore rispetto alla maggioranza degli altri paesi: 12 mila specie vegetali (di cui 2800 marine), delle quali il 16% sono endemiche, cioè esclusive del nostro territorio. In Italia vivono 60 mila specie animali, di cui 50 mila artropodi: ovvero insetti, ragni e crostacei. Il 20% delle specie animali terrestri e d’acqua dolce sono endemiche. Le specie marine censite sono 9300. Purtroppo anche il nostro paese mette a rischio la sopravvivenza di questi esseri viventi: sono in pericolo il 19% dei rettili (ad esempio la Lucertola delle Eolie); il 36% degli anfibi; il 27% degli uccelli nidificanti; ed anche il 23% dei mammiferi, tra cui specie beneamate come l’orso marsicano, il gatto selvatico e la foca monaca.

Nella puntata odierna di Ecosistema – la rubrica radiofonica di Earth Day Italia in onda ogni settimana su Radio Vaticana Italia – abbiamo parlato di una categoria particolare di animali selvatici: quelli che non risiedono stabilmente in un territorio ma sono spinti dall’istinto a migrare, alcuni anche per migliaia di chilometri ogni anno. Moltissime animali appartengono a specie migratorie: tartarughe marine, squali, balene, elefanti, cervi, grandi felini; tra gli uccelli: avvoltoi, aquile, cicogne, ma anche le piccole rondini. All’appello non mancano gli insetti: come le farfalle e le locuste. Tutti loro si spostano periodicamente in cerca di climi più favorevoli, riserve maggiori di cibo o luoghi adatti a riprodursi. Per approfondire la questione la trasmissione – condotta da Alessandro Guarasci, con la partecipazione di Tiziana Tuccillo e Giuliano Giulianini della redazione di EarthDay.it – ha ospitato Claudia Fachinetti, giornalista e divulgatrice, autrice del libro Animali in viaggio – il giro del mondo in 10 migrazioni straordinarie (Piemme editore). Ascolta di seguito il podcast del programma.

Poco più di un anno fa la Convenzione per la Conservazione delle Specie Migratorie dell’ONU per la prima volta ha pubblicato un rapporto globale sul fenomeno delle migrazioni animali. Questo documento ha portato alla luce i numeri e le dimensioni di questi movimenti di massa di centinaia di specie e miliardi di individui. Lo studio ha anche evidenziato le situazioni critiche che minacciano il futuro di questi spettacolari esodi che si svolgono da milioni di anni.

Come altri animali della Terra, purtroppo anche molte delle specie migratrici risultano in forte declino, minacciate dai cambiamenti climatici e da attività umane. Tra le specie censite dalla Convenzione risultano in pericolo più o meno critico il 79% di quelle marine e d’acqua dolce; tra queste, ad esempio, il 43% delle tartarughe marine. Per fare un esempio: l’anguilla europea che migra dai fiumi del nostro continente al mare dei Sargassi; dagli anni ’80 è diminuita del 95%. Al contrario la megattera nel 1986 era classificata in pericolo di estinzione; furono poi adottate misure di protezione internazionali per impedirne la caccia commerciale, la specie oggi è classificata a “rischio minimo”, e la sua popolazione mondiale è stimata in 80 mila esemplari.

Claudia Fachinetti con il suo libro

Più in generale, di tutte le specie animali migratrici censite dal rapporto, una su cinque è attualmente a rischio di estinzione, e il 44% (quasi la metà) sta sensibilmente diminuendo come numero di individui. In particolare sono a rischio estinzione il 70% dei rettili e addirittura il 97% dei pesci. A rischio, seppure “minimo” anche il 78% degli uccelli e il 44% dei mammiferi.

La maggiore minaccia alle specie che migrano è lo sfruttamento eccessivo delle risorse con la caccia, la pesca e la cattura accidentale di animali non commestibili durante queste attività. Soprattutto le reti da pesca, attive o abbandonate come reti fantasma, sono la maggior causa di mortalità tra le specie marine. Questo problema riguarda 7 specie marine su 10 censite dal rapporto.

Altre cause di diminuzione delle popolazioni animali durante la migrazione sono i cambiamenti climatici che destabilizzano e ostacolano le migrazioni; la perdita degli habitat (ad esempio per la deforestazione) o la loro frammentazione (ad esempio per il consumo di suolo): in sostanza gli animali in migrazione non trovano più lungo il percorso le aree naturali come boschi, prati, specchi d’acqua o spiagge, dove sostare o nidificare. Questo problema riguarda i tre quarti delle specie oggetto del rapporto.

Le soluzioni urgenti identificate nel rapporto sono la protezione, il restauro e la connessione degli habitat naturali; il contrasto al prelievo di animali in natura con caccia e pesca; la riduzione dell’inquinamento (compresi quelli luminoso e acustico); il contrasto al cambiamento climatico.

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