Impianto Zecomix, Enea Casaccia (Roma) - Foto ENEA
Economia Innovazione

Idrogeno dagli scarti: Enea sperimenta a Roma e in Basilicata

Come sappiamo l’idrogeno rappresenta una delle soluzioni più efficienti per sostituire i carburanti di origine fossile, sia per l’abbondanza di questo elemento in natura, sia per l’assenza di emissioni inquinanti quando lo si utilizza. Il problema sta nelle fonti di energia necessarie alla produzione di idrogeno che, allo stato attuale,…

Come sappiamo l’idrogeno rappresenta una delle soluzioni più efficienti per sostituire i carburanti di origine fossile, sia per l’abbondanza di questo elemento in natura, sia per l’assenza di emissioni inquinanti quando lo si utilizza. Il problema sta nelle fonti di energia necessarie alla produzione di idrogeno che, allo stato attuale, sono ancora in gran parte quelle fossili: si parla infatti di idrogeno “nero” o “grigio” quando si parte da carbone e petrolio, o da metano e altri gas naturali. La sfida tecnologica ed economica del prossimo futuro è invece generare idrogeno “verde”, in cui l’energia per la produzione viene da fonti pulite e rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico), o almeno “blu”, in cui la CO2 generata dal processo di produzione dell’idrogeno viene catturata e stoccata, impedendone la dispersione nell’ambiente.

Una via intermedia tra queste due ultime soluzioni “sostenibili” è l’obiettivo del progetto GICO, finanziato con 4 milioni di euro dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea. L’acronimo sta per “Gasification Integrated with CO2 capture and conversion”. In sostanza si sfrutta uno dei processi già noti per l’estrazione dell’idrogeno, la gassificazione, e si cattura l’anidride carbonica per riciclarla in altri ambiti. La novità è che la materia prima da cui si parte sono le biomasse residuali: gli scarti di legno, carta e rifiuti organici che vengono prelevati dal ciclo dei rifiuti, nelle vicinanze degli impianti sperimentali.

Il progetto avrà sede in Italia: la ricerca è guidata dall’Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma, e si avvarrà degli impianti di ENEA; in particolare quelli di Casaccia (nella foto l’impianto ZECOMIX*), pochi chilometri a nord di Roma, e di Trisaia, sulla costa ionica della Basilicata. Nei due centri saranno predisposti impianti di piccola e media taglia, alimentati da un quantitativo di biomasse tra le 2 e le 20 tonnellate al giorno. Una circostanza che lega il progetto anche al concetto di economia circolare e ciclo dei rifiuti, come ha sottolineato Donatella Barisano, ricercatrice ENEA del Laboratorio di Processi Termochimici per la Valorizzazione di Biomasse, Residui e Rifiuti: “In questo modo, riusciremo a convertire in risorsa energetica quello che altrimenti sarebbe uno scarto, quando non un rifiuto da smaltire, attribuendogli nuovo valore economico e ambientale”.

L’altro aspetto interessante del progetto è l’utilizzo della CO2 prodotta dalla gassificazione: una volta separato dall’ossigeno, il monossido di carbonio potrà essere utilizzato con l’idrogeno nelle celle a combustibile “ad ossido solido” che alimentano i motori elettrici; oppure nei processi chimici che sono alla base dei biocarburanti. Questa seconda fase sperimentale, che punta a valorizzare la “famigerata” CO2, potrebbe contribuire sensibilmente a rendere economicamente conveniente la produzione dell’idrogeno (vero freno alla diffusione di questo vettore energetico). Il concetto è stato espresso in fase di presentazione del progetto da Stefano Stendardo, ricercatore ENEA: “La CO2 potrebbe diventare una pietra angolare della transizione energetica, su cui costruire un’economia del carbonio che soddisfi i principi della circolarità – riduzione, rimozione, riuso e riciclo del carbonio – attraverso tecnologie neutrali e potenzialmente anche ad impatto negativo.

*ZECOMIX (Zero emission of carbon with MIXed technologies): Impianto pilota per la produzione di H2 e la cattura della CO2 mediante sorbenti solidi a base di calcio. ZECOMIX è infrastruttura di ricerca ECCSEL (European Carbon Dioxide Capture and Storage Laboratory) – Foto ENEA.it

Articoli collegati

Le nature-based solutions per combattere la siccità

Giovanni Pierozzi

Consumo di suolo in Italia: coperti 20 ettari al giorno.

Giovanni Pierozzi

Conoscere l’Italia per salvarla dalle crisi ambientali

Tiziana Tuccillo