Vivere green

Buon Capodanno… sostenibile

Cenone e fuochi d’artificio: informazioni e consigli per iniziare all’insegna della sostenibilità il 2020, un anno cruciale per il futuro dell’ambiente.

Tra poche ore sarà Capodanno, un momento in cui tradizionalmente ci si ritrova a tavola per festeggiare in famiglia e con gli amici. Questo però è anche il periodo dell’anno in cui è più alto lo spreco alimentare, viste le tante occasioni conviviali che di solito accompagnano le festività. Lo spreco alimentare è un problema globale e cruciale per la sostenibilità del nostro futuro. Secondo la FAO un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato lungo la strada che porta dai campi agricoli e dagli allevamenti, alla catena di lavorazione e distribuzione, fino alle tavole. Un terzo è un’enormità, se si pensa che, allo stesso tempo, circa 820 milioni di persone nel mondo soffrono di malnutrizione. Secondo i dati della campagna #SprecoZero del Ministero dell’Ambiente, in Italia sprechiamo cibo per oltre 15 miliardi all’anno. L’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market, rivela che 4 italiani su 5 sono convinti che gli sprechi maggiori si verifichino nei ristoranti, nel commercio in generale, e nelle mense di scuole, ospedali, caserme e simili. La verità invece è che i quattro quinti dello spreco di cibo avviene proprio nelle nostre case.

Vogliamo perciò ricordare qualche buona pratica per evitare il più possibile che pasta, dolci, carni, frutta, verdura e altro cibo finiscano nella pattumiera. Tra i consigli meno scontati c’è di controllare bene in dispensa e nel frigo gli ingredienti e gli alimenti che già abbiamo, prima di fare la spesa; per evitare di comprare cose inutili. È anche buona norma, prima di cucinare, calcolare ingredienti e quantità non in base al numero di invitati ma a seconda delle loro caratteristiche: bambini, sportivi, anziani, vegetariani e persone a dieta di solito consumano pasti meno abbondanti e più leggeri, anche durante le feste. Infine un consiglio per imbandire la tavola: lasciare chiuse e sigillate le confezioni di acqua, vino, dolci, condimenti, confetture, o anche piatti pronti e cibi secchi. Apriamo scatole, buste e vaschette man mano che viene consumato il resto del cibo. Alla fine delle feste potremo avere ancora alimenti sigillati e pronti per altre occasioni, per essere congelati, o magari per essere donati a parenti e amici, o a chi offre pasti alle persone più bisognose.

Dopo il tradizionale cenone inizieranno gli altrettanto tradizionali festeggiamenti del Capodanno. Il 2020 sarà un anno cruciale per l’ambiente e la sostenibilità, con le scadenze della prima grande agenda internazionale che impegna le nazioni ad azioni concrete per tutelare il pianeta. L’impegno per la Terra riguarda però tutti noi.

Di solito, per seguire una vecchia tradizione, l’anno inizia con una pratica contraria ai principi di responsabilità e di rispetto della natura: i botti di Capodanno. Dal punto di vista dell’inquinamento, i composti chimici che generano i giochi di luce e le deflagrazioni dei fuochi d’artificio disperdono in atmosfera biossido d’azoto e polveri sottili, le famigerate PM10. Sul fronte della tutela dell’ambiente, il WWF stima che i botti di capodanno siano responsabili della morte per stress e arresto cardiaco di 5000 animali ogni anno: uccelli selvatici in gran parte, ma anche cani, gatti e altri animali domestici che non possono rendersi conto di ciò che succede in quei pochi minuti di fracasso generale. Non meno grave è il bollettino del Ministero dell’Interno che da sempre accompagna le cronache del 1 gennaio: lo scorso Capodanno in Italia i fuochi d’artificio hanno causato 216 feriti, di cui 41 minorenni e 44 ricoverati in ospedale; oltre a 658 interventi dei Vigili del Fuoco. Già da alcuni anni diverse città nel mondo, e in Italia ad esempio i comuni di Roma e Milano, hanno proibito la chiassosa e inquinante sequela di fuochi d’artificio intorno alla mezzanotte. Questo divieto sul piano pratico salva la vita a molte persone e a moltissimi animali; evita montagne di residui e rifiuti per le strade; e risparmia la dispersione di polveri sottili nei cieli delle città. Invitiamo quindi tutti i nostri lettori a compiere questo piccolo sacrificio personale, il che non impedirà comunque di festeggiare in allegria l’arrivo dell’anno nuovo.

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