Società

Europa sprofonda nella povertà energetica: sempre più persone non riescono a mantenere calde le proprie case

Il rapporto EEPI dimostra che la situazione è peggiore nell’Europa Sudorientale: Italia al 19mo posto su 28 Paesi Ue

È stato appena pubblicato il rapporto “European Energy Poverty Index (EEPI) di Open Exp, e la fotografia della povertà energetica europea vede un’Europa divisa a metà, in cui però prevale la porzione degli europei che quest’inverno non sarà in grado di mantenere le proprie abitazioni sufficientemente calde: infatti, gran parte dei Paesi europei presenta un ‘alto livello di penetrazione della povertà energetica’, secondo il documento pubblicato dalla Right to Energy Coalition. La definizione di povertà energetica è correlata alla difficoltà ad accedere ad un paniere minimo di beni e servizi energetici.

Questo studio prende come riferimento degli indicatori-chiave che permettono un confronto fra Paesi diversi e, nell’ambito dello stesso Paese, fra periodi diversi per capire se la povertà energetica è migliorata. Le principali cause di povertà energetica sono gli alti costi delle bollette e la mancanza di interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico.

Il Paese più povero energeticamente è la Bulgaria, per la prevalenza di elementi quali case umide e con perdite significative, alto costo dell’energia per gli utenti domestici, impossibilità di mantenere le case sufficientemente calde d’inverno e fresche d’estate. I Paesi più virtuosi, invece, risultano essere Svezia e Finlandia. Tra i 28 Paesi dell’UE, l’Italia si pone al 19mo posto, e si crea un netto confine tra Europa meridionale e orientale (più povertà energetica) e il virtuosismo dell’Europa Nord-Occidentale.

Proprio per questo Sian Jones, coordinatrice delle politiche dell’European Anti-Poverty Network, sostiene che “è necessaria un’azione urgente a livello europeo per contrastare l’incremento della povertà energetica e lo squilibrio tra i Paesi europei. Il nodo più importante risiede nel fatto che le persone hanno meno probabilità di essere in povertà energetica se i redditi sono più alti e la legislazione è più severa. L’Unione Europea deve promuovere approcci integrati, incluso il divieto di disconnessione, ed assicurare investimenti nell’efficienza energetica in ambito residenziale per le famiglie a basso reddito”.

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