Interviste Video Vivere green

La Ginestra: Per l’ambiente serve una svolta, adesso!

Massimiliano Niccoli incontra Michele La Ginestra per una chiacchierata sui temi dell’ambiente e del futuro.

Michele La Ginestra, attore e regista, che dal 10 marzo tornerà a vestire i panni di Rugantino al Teatro Sistina, ci ha accolto al Teatro 7 di Roma di cui è direttore. In questa intervista “senza copione” ci parla di cambiamenti climatici e inquinamento, di errori della passata generazione e dell’esempio che gli “adulti” devono dare ai giovani.

Quante cose è Michele La Ginestra? Attore, conduttore televisivo…

… Autore, regista, direttore del Teatro 7 e del Teatro 7 Off, marito e padre.

Ti chiediamo di intervenire su un tema molto delicato: l’ambiente. Perché, secondo te, è importante parlarne?

È importante perché noi viviamo in quella che è una casa comune: la nostra Terra. Tutti gli abitanti di una casa devono avere rispetto del luogo in cui vivono.
Come dico a mio figlio, rifare il letto la mattina, apparecchiare e sparecchiare, buttare l’immondizia, sembrano cose che appartengono soltanto a una piccola quotidianità, ma sono esempi per poter vivere bene questa Terra. Se riuscissimo a capire che tutti dovremmo partecipare perché la casa sia in ordine, forse risolveremmo il problema dell’ambiente.

Noi siamo uomini di mezza età, possiamo dirlo, e da ragazzi la cultura dell’ambiente l’avevamo si e no. Nei ragazzi di oggi, nei tuoi due figli, c’è l’idea di diventare padroni di questo mondo? di cambiarlo dal punto di vista ambientale?

Io ho grande fiducia nella gioventù di oggi. Secondo me per alcune cose sono più educati rispetto a quanto eravamo noi. Il problema è trovare dei buoni maestri. C’è un’assenza di punti di riferimento. Quando eravamo ragazzini il punto di riferimento diventava il professore che piaceva perché era bravo a insegnare o a parlare in un certo modo. Poteva essere il prete, oppure il compagno di classe più grande; o un politico… magari faceva delle magagne paurose ma noi non lo sapevamo ed era un punto di riferimento. Oggi mancano. Io richiamo un po’ alle responsabilità: chiunque abbia in mano questo potete di diventare un punto di riferimento: che sia un artista, un attore, un conduttore televisivo, il capoclasse, il professore, i genitori. Noi dobbiamo diventare punti di riferimento per i più giovani che hanno tante notizie; ma una bella notizia data da un qualsiasi schermo televisivo o di computer rende meno, rispetto a quella data da una persona di cui si ha fiducia.

Una recente indagine dice che due italiani su tre sono preoccupati per i cambiamenti climatici. È un tema significativo perché riguarda il nostro futuro, e come lasceremo il mondo ai nostri figli.

Ogni tanto mi dico: “A me che me frega, tanto non ci sarò”. Poi però penso che ci saranno i miei figli e i miei nipoti. Viviamo una situazione imbarazzante, e lo vediamo noi stessi: non si riesce a fare una previsione meteorologica chiara, e abbiamo delle situazioni sconcertanti; il meteo che si tramuta in uragani, in città che fino ad oggi avevano visto qualche pioggerellina; scombussolamenti che portano a valle montagne di fango; montagne che si sgretolano. E queste sono le cose che ci colpiscono da vicino; non sappiamo quello che accade al Polo Nord o al Polo Sud, perché magari ci arriva distorto attraverso qualche mezzo televisivo. È necessario considerare che l’uomo ha grosse responsabilità in questo cambiamento climatico, e l’uomo stesso può modificare il trend. Perciò il cambiamento sarà lungo: ci interesserà personalmente? o interesserà inostri figli? Sicuramente è necessaria una forte svolta in questo momento.

La pandemia del covid-19 ha creato tanti danni. Ad esempio tu hai dovuto chiudere questo teatro per molti mesi con evidenti danni economici e non. Di positivo c’è che arriveranno tanti soldi dall’Europa in particolare per sanità e ambiente Se tu avessi i bottoni del comando che cosa faresti per l’ambiente con questi soldi?

Questa è difficile. Userei una buona parte per la sensibilizzazione: far arrivare alle famiglie il messaggio di far parte di questa grande casa che è la Terra. Come abitante della Terra ho necessità di sapere dove si butta l’immondizia. Dobbiamo cominciare a educare, a far capire che se vado a buttare la monnezza di notte, dove non è consentito, scarico i famosi frigoriferi accanto ai cassonetti, non sono più furbo degli altri che vanno in discarica. Per fare questo bisogna sensibilizzare le persone.

In conclusione ti chiedo di guardare nella sfera di cristallo. Come vedi il nostro futuro di uomini dal punto di vista dell’ambiente, e non solo?

Io sono fiducioso, perché penso che sia il momento della svolta. Da quello che sento, dai segnali che vedo, secondo me riusciremo a frenare questa deriva che ci sta portando verso una distruzione sicura. Penso che in questo momento l’uomo stia facendo ciò che non ha mai fatto negli ultimi anni: sta frenando, sta cercando di capire che stiamo precipitando. Perciò sono fiducioso e penso che i tanti messaggi che stiamo dando oggi arriveranno a tante persone; soprattutto, spero, ai giovani. Però, a quelli un po’ più maturi, dico: cerchiamo di essere veramente punti di riferimento per chi ci ascolta, perché è necessario dare un messaggio positivo e propositivo alle nuove generazioni. Ammazza… Quanta saggezza!

Articoli collegati

Conoscere l’Italia per salvarla dalle crisi ambientali

Tiziana Tuccillo

Dalla pattumiera al compost al biogas: vantaggi ed errori (evitabili) del bioriciclo

Giuliano Giulianini

Morese (FAO): L’agricoltura sostenibile è la soluzione ai problemi ambientali

Giuliano Giulianini