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COREPLA: Con questa plastic tax: perché un’industria dovrebbe investire per innovare?

Antonello Ciotti, presidente del consorzio del recupero e riciclo della plastica, chiede di modulare la tassa sulla produzione degli imballaggi in base tasso di riciclabilità delle plastiche utilizzate. “Se il Governo vuole veramente migliorare l’economia circolare bisogna mettersi attorno a un tavolo”.

In un’intervista rilasciata alla nostra testata, che andrà in onda nella puntata di “Ecosistema” di martedì 19 novembre, Antonello Ciotti, presidente del  Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi di Plastica, è tornato a parlare di “plastic tax”. Il Presidente ha ribadito la posizione critica del COREPLA sulla tassa presente nella Legge di Bilancio in discussione al Parlamento, che dovrebbe rappresentare un costo aggiuntivo, e dunque un disincentivo, alla produzione di oggetti di plastica non biodegradabili. “Ora la tassa, come è stata disegnata, – ha dichiarato Ciotti – […] non spinge le imprese a fare innovazione, perché si spalma in modo uniforme su tutti i materiali: sia quelli fatti con la plastica riciclata, sia quelli fatti con le plastiche vergini. Perché mai un’industria dovrebbe investire capitali per innovare quando non c’è nessun beneficio contabile?

Corepla si allinea quindi con quanti hanno bocciato la misura del Governo, lasciando comunque una porta aperta ad una modulazione della tassa in base al grado di riciclabilità degli imballaggi di plastica: “Il contributo ambientale CONAI, – ricorda Ciotti – che equivale a circa 450 milioni di euro l’anno, e che già i produttori di imballaggi pagano ogni anno, è modulato in base alla riciclabilità dell’imballaggio finale. Faccio un esempio: le bottiglie di plastica, che sono prodotto più facilmente riciclabile, pagano circa 200 euro a tonnellata; i film molto complessi, che non sono facilmente riciclabili, ne pagano quasi 500.”

Non resta che attendere per capire se il Governo e il Parlamento terranno conto di queste richieste del rappresentante della filiera della raccolta e del riciclo della plastica. Interrogato sull’eventualità di un compromesso Ciotti ha dichiarato: “Lo spero. Però bisogna intendere chiaramente se il Governo ha definito questa tassa perché aveva necessità di raccogliere due miliardi di euro l’anno, o se è stata veramente introdotta per migliorare la sostenibilità e l’economia circolare in Italia. Nel primo caso non cambierà nulla; nel secondo caso bisogna mettersi intorno a un tavolo […] Perciò c’è molto da discutere e da parlare.

L’intervista completa sarà trasmessa martedì 19 novembre da Radio Vaticacana Italia a partire dalle 12.15. Il podcast integrale sarà disponibile su earthday.it dalle 12.45.

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