Educazione

Earth Prize International: la maratona OnePeopleOnePlanet premiata per la promozione della cultura della sostenibilità

La direttrice scientifica di Earth Day Italia, Roberta Cafarotti, premiata per l’Italia assieme a Luca Mercalli.

In un formato particolare, parzialmente in presenza e molto a distanza, si è svolta il 10 e 11 ottobre a Luino (Va) la terza edizione di Earth Prize International, il premio internazionale per l’educazione ambientale e il paesaggio organizzato da WEEC Network e Comune di Luino con il contributo della Regione Lombardia.

Tra i vincitori della categoria Italia Roberta Cafarotti, direttrice scientifica di Earth Day Italia.

Il premio viene conferito per l’organizzazione della maratona multimediale “OnePeopleOnePlanet” in occasione del 50° anniversario dell’Earth Day.

Roberta Cafarotti – si legge nella motivazione – riceve il premio per l’impegno nella promozione di una cultura della sostenibilità anche in tempi di COVID-19, collegando migliaia di italiani direttamente dalle loro abitazioni.

 

È un premio da condividere con tutti i colleghi, le oltre 400 persone coinvolte nella maratona e le 250 organizzazioni che hanno contribuito al Villaggio per la Terra e alla sua versione digitale, la maratona “OnePeopleOnePlanet” – dichiara la Cafarotti – Questo premio riconosce l’importanza della collaborazione tra educazione formale, informale e non formale e la necessità del coinvolgimento di tutti, istituzioni, associazioni, imprese, cittadini, studenti, territori e comunità, nell’educazione dei ragazzi. Quella educativa non è una relazione additiva, ma moltiplicativa e generativa per cui, se si elimina uno dei fattori, il prodotto diventa zero. “

Con Roberta Cafarotti, premiato per la categoria Italia Luca Mercalli, anche lui tra i partecipanti della maratona organizzata da Earth Day Italia. Il noto meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico, riceve il premio “per la sua carriera dedicata alla divulgazione scientifica, particolarmente attenta alle problematiche ambientali e climatiche, nonché per la sua dedizione nel trasmettere con linguaggio chiaro e rigoroso l’urgenza di un cambiamento non più procrastinabile. Per il suo approccio comunicativo chiaro e immediato, per il suo esempio costante e instancabile capace di convincere ed educare a tutti i livelli.”

I vincitori nella categoria internazionale sono invece lo scrittore e divulgatore scientifico statunitense David Quammen, premiato per la sua attività di divulgazione riguardo il legame esistente tra la nascita di nuove malattie zoonotiche e le attività umane nei confronti dell’ambiente, le sorelle Melati e Isabel Wijsen, giovani attiviste ambientali di Bali che con la loro campagna Bye Bye Plastic Bags sono riuscite a ottenere la messa al bando dei sacchetti di plastica e delle cannucce e che hanno dato vita a Youthopia, un movimento globale che mira a formare una generazione di changemaker e fornire loro gli strumenti per fare la differenza.

Menzione speciale poi per la North American Association for Environmental Education per gli strumenti messi a disposizione degli educatori ambientali durante il lockdown e per il professore australiano Philip Smith creatore della competizione Speaking4theplanet.

Per la categoria paesaggio premiati altri due italiani: Stefano Boeri, architetto e urbanista di fama internazionale, per la ricerca di soluzioni innovative e sostenibili in ambito urbano e Giulia Maria Crespi, fondatrice del FAI, cui è stato attribuito un premio speciale alla memoria.

 

Infine due premi speciali.

Il Blue Prize, riconoscimento per chi si è distinto nella tutela dell’ambiente legato all’acqua in tutte le sue forme, è andato al giornalista e fotografo Franco Borgogno per aver portato avanti con impegno e dedizione la ricerca e il monitoraggio dello stato di salute del mare. Il premio per la “Giusta transizione”, premio conferito dall’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile – è stato assegnato a Enel Foundation per il suo progetto Open Africa Power.

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