Foto Pixabay.com
Ecologia integrale

Il contributo della scienza al futuro dell’Europa

Conversazione di Pierluigi Sassi con il fisico Massimo Inguscio

Con un ritmo davvero incalzante la storia sta mettendo il vecchio continente di fronte all’urgenza di fare
scelte sempre più nette sulla sua identità e la sua idea di futuro. Ma non è facile! Guardiamo ad esempio
alla strategia energetica, oggi impegnata per una tempestiva indipendenza da Mosca. Da una parte la
Commissione ha presentato un piano che prevede maggiore efficienza, accelerazione delle rinnovabili e
diversificare delle forniture; dall’altra l’Agenzia Internazionale dell’Energia e alcuni governi nazionali
manifestano apertamente il rischio che vengano riaperte le centrali a carbone e riutilizzato il petrolio nelle
centrali termoelettriche. Due strade profondamente diverse sulle quali si gioca il destino della neutralità
climatica al 2050, senza la quale il disastro ambientale diventerà irreparabile. Ne parliamo con Massimo
Inguscio, professore emerito di Fisica della materia al Campus Biomedico e accademico dei Lincei […]

Il futuro è sempre frutto dell’incontro tra scienza, responsabilità politica e opinione pubblica […]

Ricerca e tutela ambientale sono un binomio decisivo per determinare il nostro domani e l’Europa è chiamata a tenerne conto in un momento drammatico come questo […]

La scienza è parte integrante del nostro sviluppo umano integrale. Ma il prezzo da pagare per tutta questa
conoscenza è che tutto dipenderà dall’uso che se ne sarà fatto. Molti ricordano Enrico Fermi per le sue
ricerche sulla fisica nucleare, che portarono alla produzione della prima bomba atomica, ma la Statistica di
Fermi ha dato il via a quella conoscenza dei semiconduttori che è oggi alla base della tecnologia digitale e
della produzione di energia da fonti rinnovabili […]

La scienza è per sua natura ottimista, illuminante e sostenibile. Senza queste virtù nessuna crisi potrà mai
essere superata. Per aiutarci però, la ricerca ha bisogno dalla consapevolezza di quanto il progresso passi
dalle scoperte scientifiche e di quanto queste debbano essere sostenute dalla speranza e dalla fiducia di
tutti […]

Leggi l’articolo completo sul sito dell’Osservatore Romano

Articoli collegati

COP28: Ora il mondo ha uno strumento contro la crisi

Pierluigi Sassi

COP28: Braccio di ferro sul testo finale

Pierluigi Sassi

COP28: Le grandi assenti sono le imprese private

Pierluigi Sassi