Il Presidente di Earth Day Italia riflette sul ruolo sociale e ambientale delle città, sulle colonne dell’Osservatore Romano.
Da alcuni decenni […] si assiste nel mondo ad un imponente processo di nuova urbanizzazione che sta portando su un piano squisitamente locale le grandi sfide poste dalla globalizzazione. Oltre 4 miliardi di persone vivono oggi in aree urbane sempre più grandi, e questo numero raggiungerà i 6 miliardi di cittadini già alla fine del decennio in corso. Un fenomeno tutt’altro che trascurabile se solo si pensa alle imponenti ricadute che questo avrà sul già complesso scacchiere della competizione internazionale, dove le città, più ancora che le nazioni, sembrano destinate a diventare le protagoniste assolute del villaggio globale e dei mercati internazionali. […]
Pensiamo allo stress idrico, energetico o di produzione rifiuti che sono capaci di generare megalopoli come Mumbai, Tokyo, Delhi o Città del Messico, dove la popolazione oscilla ormai tra i 20 e i 40 milioni di abitanti. […]
Si comincia allora a comprendere l’importanza di un concetto, tanto giovane quanto fondamentale, quale quello della Rigenerazione Urbana, oggi dominante nel dibattito internazionale. Un concetto sempre più spesso presentato quale ultima e ineludibile trincea nelle grandi sfide globali, tra le quali spiccano innanzitutto: il miglioramento delle condizioni di vita; lo sviluppo sostenibile attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 e la transizione energetica; la partecipazione di tutti i cittadini alla vita pubblica attraverso l’occupazione lavorativa o i partenariati tra pubblico e privato; la riqualificazione di periferie e aree degradate; l’azzeramento del consumo di suolo […]
Comprendendo l’importanza che la rigenerazione urbana gioca, e sempre di più giocherà nel determinare il futuro del pianeta e dell’umanità, nel 2001 le Nazioni Unite hanno istituito il World Urban Forum, al fine di esaminare le potenzialità e gli impatti di questa rapida trasformazione mondiale che non risparmia neanche i paesi in via di sviluppo. […]
Forse le megalopoli non garantiranno il pieno ritorno a quello spirito economico antropocentrico che seppe regalarci la modernità e il Rinascimento, ma certamente hanno le carte in regola per restituire ad una dimensione locale problemi altrimenti troppo grandi da partecipare per la maggior parte delle persone. […]