La ricercatrice Matilda Van Den Bosch analizza la relazione tra aree verdi e benessere
La salute psicofisica delle persone è legata in modo indissolubile alla salute dell’ambiente. Il 29 e 30 maggio, all’Auditorium della Biblioteca Nazionale di Roma, si è svolto il convegno internazionale The Forest City – Nature Based Solutions for a sustainable future, organizzato dall’Arma dei Carabinieri, da autorità governative e studi di ricerca di tutta Italia e provenienti dall’estero. Il legame tra ambiente e salute delle persone è l’argomento probabilmente più importante e delicato che sia stato toccato in questa due giorni.
LE NATURE BASED SOLUTIONS PER CAMBIARE I NUMERI
Durante la conferenza d’apertura del 29 maggio “Foreste in città: un nuovo approccio per una rigenerazione urbana e umana” è stato di particolare interesse l’intervento di Matilda Van Den Bosch, ricercatrice presso il Barcelona Institute of Global Health, Spagn/European Forest Institute Biocities Facility, che ha parlato di foreste e spazi verdi in città come Nature-Based Solutions per la salute delle persone. Le nature based solutions consistono in strategie naturali, ovvero ispirate o adottate prendendo ad esempio ciò che accade in natura. Tra queste le foreste urbane sono un modello perfetto: migliorano la qualità dell’aria, aiutano nella regolazione del microclima urbano, contengono le isole di calore in città, moderano i flussi idrici meteorici, conservano la biodiversità, assorbono i gas climalteranti.
I DATI SULLA SALUTE FISICA
Ogni anno, secondo dati forniti dall’organizzazione mondiale della sanità, nel mondo oltre 7 milioni di persone muoiono a causa dell’inquinamento atmosferico. In Europa, sempre per i dati dell’Oms, l’inquinamento atmosferico è la principale fonte di rischio per la salute delle persone. Van Den Bosch cita anche numeri incoraggianti, come i 43.000 cittadini dell’UE che potrebbero essere salvati se i paesi dell’Unione investissero di più nelle aree verdi. “La biodiversità ambientale e ciò che può offrire sono un aiuto concreto per tutto ciò. Gli spazi verdi danno la possibilità di fare attività fisica, sviluppare contatti sociali, quindi ridurre lo stress.”
Un altro dato interessante pubblicato dalla rivista scientifica The Lancet nel gennaio 2023, cita Van Den Bosch, è che oltre il 4% della mortalità estiva in Europa è attribuibile alle isole di calore urbane. “Non è necessario che queste persone muoiano. Possiamo cambiare questi dati, possiamo fare qualcosa perché abbiamo le risposte.”
I DATTI SULLA SALUTE PSICOLOGICA
Ma questo incremento di qualità della vita lo si avverte anche da un punto di vista psicologico, con la crescita del benessere mentale degli individui. Van Den Bosch parla infatti delle foreste urbane come cura contro la depressione: “Secondo l’organizzazione mondiale della sanità 700.000 persone commettono suicidio ogni anno a causa di disordini mentali dovuti per lo più a stress cronico, inattività fisica, solitudine e cambiamento climatico.”
La creazione di verde in città darebbe un forte freno a questi numeri sempre più in aumento, migliorando inoltre la qualità del sonno, del rendimento lavorativo e scolastico, capacità di ricordo, quindi di benessere mentale e felicità. La stabilità psicologica inoltre influisce inevitabilmente anche su quella fisica. Il benessere mentale infatti “Ridurrebbe il rischio di malattie gravi come il diabete, il cancro e malattie cardiovascolari”.
LE FORESTE IN CITTA’: UNA SVOLTA CULTURALE
Dare vita ad una foresta in città, tuttavia, non vuol dire solo piantare alberi o spostarli da un luogo ad un altro, come un comune rimboschimento. Le difficoltà ci sono, come rispettare l’ecosistema locale che si sviluppa intorno al centro urbano. Questo vuol dire seguire il filo della vegetazione autoctona per fare in modo che la convivenza con l’elemento antropico sia più genuina. Altra difficile sfida è rispettare la biodiversità che si sviluppa intorno e all’interno della foresta urbana, come la fauna e le sue fragilità. E infine altra difficoltà ma anche necessità sta nel sensibilizzare i cittadini, attraverso incontri ed esperienze in loco, per fare in modo che questa stretta coabitazione con la natura circostante possa diventare un tutt’uno. Un cambiamento culturale riguardo la nostra visione del mondo e di ciò che ci circonda.