Giovane lupo del branco di Fregene - Foto: Oasi LIPU Castel di Guido
Pianeta

Lupi di Roma: nati 12 cuccioli. Anco Marzio e Galeria nuovi re del territorio

La LIPU annuncia che entrambi i branchi stabiliti tra l’Aurelia il litorale hanno dato vita a un totale di 12 cuccioli. A Castel di Guido, morto il maschio dominante, la matriarca “Aurelia” sostituita (forse) da una delle figlie.

Continua l’epopea del ritorno dei lupi nella campagna romana che abbiamo raccontato in questi ultimi anni in diversi articoli.

In questa zona a nord-ovest della Capitale, appena fuori la cerchia del G.R.A, si sono stabiliti due branchi familiari: il più recente nelle campagne tra il litorale romano la via Aurelia; l’altro, ormai da diversi anni, in territorio comunale tra Malagrotta e Torrimpietra presso il borgo di Castel di Guido. Durante la scorsa primavera le due coppie riproduttive (i lupi ne stabiliscono una sola per ogni branco) hanno dato alla luce 12 cuccioli: 5 sul litorale; ben 7 a Castel di Guido. Quest’ultimo branco ha il merito di aver generato, nel 2017, la prima cucciolata registrata nel Comune di Roma da oltre un secolo.

Caratteristica del branco era stata, finora, la permanenza di una sola lupa riproduttrice per diversi anni: Aurelia, che dal 2017 al 2021 ha partorito almeno quattro volte, cambiando tre compagni. Diversi maschi infatti si sono succeduti al suo fianco col passare delle stagioni: a Numa, il primo compagno, era succeduto Tullo. I ricercatori dell’Oasi LIPU di Castel di Guido, che seguono la presenza di lupi in questo territorio dal primo avvistamento del 2013, hanno scelto di dare ai capibranco i nomi dei re di Roma. Il primo arrivato fu Romolo, un lupo solitario. Poi Numa, con cui si accoppiò successivamente Aurelia; sostituito poi da Tullo. La sequenza dei re si interruppe col terzo compagno di Aurelia: Nerone; battezzato così per il colore del suo manto, conseguenza del suo grado di ibridazione dovuto a un antenato cane. Nerone ha “regnato” a lungo e dato vita ad almeno due cucciolate. L’inverno scorso è stato trovato morto non lontano da una carreggiata, probabilmente investito da un veicolo. L’età di Aurelia ha fatto il resto: la storica matriarca di quattro cucciolate si è allontanata dal suo territorio. I ricercatori hanno cominciato a trovare tracce ricorrenti di un’altra coppia in età riproduttiva. Lui è stato chiamato Anco Marzio, quarto re di Roma e quinto capobranco di questa zona. Lei si chiama Galeria, dal nome di uno dei corsi d’acqua che scorre nel suo nuovo regno; e potrebbe essere una figlia di Aurelia che l’ha sostituita come femmina riproduttrice del branco.

Oggi la pagina Facebook dell’Oasi dà la buona notizia della nascita di una nuova cucciolata pubblicandone alcune foto riprese da fototrappole. I lupetti sono nati a maggio e sono restati nascosti nel fitto del bosco per le prime settimane di vita. Ora sono cresciuti e possono seguire genitori e “helper” (i giovani delle cucciolate precedenti, restati nel branco) nella perlustrazione del territorio. Tra qualche mese raggiungeranno le dimensioni di un adulto e, al massimo entro i due o tre anni, dovranno scegliere se restare come gregari della coppia di leader o “disperdersi” per cercarsi un proprio territorio. La dispersione e la mortalità media dei giovani lupi, calcolata dagli esperti nel 50% dei nuovi nati, fa in modo che il numero dei membri del branco non superi mai i 9/10 esemplari (una dozzina in territori più ampi e meno antropizzati, come in montagna).

Le analisi genetiche dei campioni di escrementi raccolti negli ultimi mesi confermerà o smentirà l’ipotesi che Galeria sia figlia di Aurelia; stabilirà se Anco Marzio è un lupo “puro”, senza tracce di ibridazione nel suo dna, e di conseguenza se i lupetti nati in questa siccitosa primavera-estate 2022 siano, come sembrano dalle immagini, perfetti esemplari di Canis lupus italicus: il lupo appenninico che vive solo in Italia e si sta riappropriando del suo habitat ancestrale.

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